Mi prendo la licenza di licenziare chi ignora, chi si dilegua dietro al proprio dito, chi non studia e non decostruisce prima se stesso, licenzio coloro i quali non fruiscono, qui non abbiamo bisogno di spettatori, ma di attivisti, di indagine ed esplosioni nella ricerca artistica.
Non abbiamo bisogno né di portaborse né di camerieri, per questo c'è già un sistema dell'arte (mal gestito) che crea portaborse e camerieri e sottostrati.
Al sistema si contrappone un altro sistema autonomo, con la differenza che quest'ultimo guarda al circolo e non alla piramide.
La favola dell'arte è una farsa, la storia e la filosofia della ricerca artistica è autentica, trasparente e capace di instillare il virus del dubbio.
Non sono artisti coloro i quali abbracciano la pratica come non lo sono quelli che abbracciano solo la lezione teorica.
Sono da intendersi artisti ricercatori coloro i quali puntando nella direzione multidisciplinare, uniscono secondo le leggi della commistione sia la teoria sia la pratica. Questi sono artisti.
Licenzio, chi pensa di saperla lunga sulla definizione di Arte, in quanto cade nel cerchio dell'ego-ismo, "Questa è o questa non è arte" non rientra nella casistica della ricerca, in quanto preclude alzando confini. Chi pensa di sapere con certezza che cosa sia mai l'Arte, si licenzi da solo.
Quelli che si pronunciano con “questo lo so fare anche io” si sono già licenziati da tempo etichettandosi con la data di scadenza. Intanto non l’hanno fatto. Hanno perso l’occasione per tacere.
L'analisi del gesto che sta alla base dell'artista, è un passo fondamentale.
Lo sguardo sul dato reale è di fatto di primaria importanza per fare della ricerca artistica uno strumento utile al miglioramento della società che oggi appare malata e fragile, divisa e resa individualista dalla grande lobby del sistemone dell'arte.
Essenziale è l'autonomia non l'individualismo, che di fatto non sono sinonimi, come sincerità non è sinonimo di verità, così come rappresentazione non è sinonimo di azione.
Dobbiamo uscire tutti allo scoperto, e ribaltare lo stato attuale di sonnolenza e di regole imposte.
E’ inutile restare coperti, abbiamo un corpo e va denudato di fronte a questa massa che fa del tabù il proprio principio regolatore di esistenza.
E’ ora di prendere atto, che il presente non esiste, è inutile che proviate a tenere fissa la lancetta del tempo con lo sguardo, essa sfugge di continuo e ripetendosi, oscillando tra passato-passato e intenzione del futuro, il presente “dell’adesso” viene sorpassato da ambo i lati, ogni azione è già passata proprio come tu ora hai gia iniziato a leggere questo documento, non sei più nel presente, sei già passato e la tua intenzione ti spinge nel futuro, la tua lettura nel presente sta nel HIC ET NUNC, che è ben diverso dal presente. Hai già fatto, hai già parlato anche se stai continuando a parlare e parlerai. Non parli.
Il vostro orologio è stato costruito male, vi consente di arrivare in ritardo, sempre. Prendetene atto ed elaborate il lutto del presente. Fortificate il vostro “io” e uscite fuori.
La ricerca artistica vive ma ha bisogno di un ricambio generazionale, dobbiamo tramandare noi alle future generazioni, per non ripetere lo sbaglio della generazione precedente, che chiudendosi nell’individualismo non ha ricambiato e gettato le basi utili al ricambio generazionale.
Reimpostare l'azimuth e generare un nuovo grado zero, un nucleo embrionale capace di ripartire dal binomio Arte/Vita.
G.B. & DADÀ MIND